Fabriano sotto il dominio di Perugia
di Federico Uncini
Nel XIII secolo,
durante il conflitto tra Perugia e Gubbio per la supremazia dei
territori dell’Appennino Umbro Marchigiano, parte dell’area occidentale
di Fabriano finì sotto il dominio di Perugia.
All'inizio del
conflitto, come già era avvenuto nel 1217, Perugia provvede a mettere in
atto un'opera di accerchiamento di Gubbio, cercando però questa volta
soprattutto di assicurarsi il possesso di un ragguardevole numero di
castelli posti sul confine, o comunque in aree in cui le opposte
influenze delle due città entravano in collisione. E’ questo il senso
delle varie "sommissioni" e compravendite che si susseguono tra il 1257
e il 1259: non atto di "collegamento feudale" tra la città dominante e
il dominus debellato, ma accordi finalizzati all'acquisizione in
diverse forme da parte di essa del controllo diretto dei castelli di
proprietà signorile, contraccambiata da generose concessioni di vario
genere. Si inizia nel maggio del 1257 con i castelli di
Salmaregia, Rocca S. Lucia, Giuggiano, Poggio Sorifa,
Castiglione, Brescia e Lauretum, collocati in area appenninica,
sul versante orientale del Monte Penna e del Monte Serra Santa; ad essi
si aggiungono nell'agosto i castelli di Compresseto e Frecco, tra
Casacastalda e Gualdo Tadino. Nell'ottobre successivo Guido, figlio del
Munaldo Suppolini vende al comune di Perugia per 1050 libre, il castello
di Cascastalda; l'anno seguente i castelli di Portole, di Coccorano e
Petroia con le ville di Collalto e S. Stefano de Arcellis, la Rocca
d'Appennino, S. Cristina, Poggio Manente, quasi tutti collocati sul
confine con il territorio eugubino, vengono messi dai loro possessori a
disposizione del comune di Perugia, la quale effettivamente se ne
servirà per occupare i territori e collocarvi presidi militari.
La Rocca d'Appennino,
situata ad ovest di Cancelli, in posizione strategicamente rilevante a
ridosso della via che da Ancona, passando per Fabriano, portava verso le
coste tirreniche, fu al centro nella seconda metà del Duecento di un
durissimo scontro, inizialmente tra Perugia e Gubbio e in seguito tra
Perugia e Fabriano.
Il signori della
Rocca: Egidio,Ugolino,Trasmondo e Pietro di Simone nel 1226 avevano
venduto una parte di essa al comune di Fabriano dopo diverse scaramucce
locali. Probabilmente i restanti proprietari stettero al gioco del
miglior offerente e si barcamenarono tra la politica di Perugia e
Fabriano che erano in costante conflitto.
Già in precedenza,
nei primi anni del 1200, alcuni signori della Rocca d'Appennino
combatterono contro Perugia al soldo d’Assisi.
Fabriano , città
anch'essa in perpetuo contrasto con Perugia per via dei castelli di
confine , inviò un drappello di combattenti tra cui c'erano Simone della
Rocca e i figli Paganello e Pietro.Al loro fianco combatté anche
Francesco d'Assisi. In questa prima fase (siamo nel maggio 1258) la
consorteria dei condomini della rocca d’Appennino la cede a Perugia,
promettendo di facere pacem et guerram omnibus personibus et
comitatibus a volontà di esso; la controparte a sua volta s’impegna
alla protezione dei concedenti ed alla rifusione dei danni da loro
eventualmente sostenuti in seguito al conflitto.Fabriano vedendosi
occupata da Perugia la sua parte strategica dell’alta valle del Giano
reagì diplomaticamente con i signori della Rocca. Nel 1261 Rinaldo e
Bonifacio vendettero al comune di Fabriano la Rocca d'Appennino e le
rimanenti proprietà montane di confine. Per questa totale sottomissione,
Fabriano dovette sostenere una guerra con Perugia nel 1278, le cui
milizie penetrarono nel territorio marchigiano e vi compirono stragi e
devastazioni.Terminato il conflitto, Fabriano riacquistò il totale
possesso e controllo della valle del Giano ed a Perugia rimasero solo i
castelli di Fossato,Collato e Gualdo collocati dall’altra parte
dell’Appennino.
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