Abbazia di
San Vittore delle Chiuse
di Federico Uncini
L'abbazia di S.Vittore
delle Chiuse fu fondata alla fine del X dai Longobardi, signori del
luogo. Eretta da monaci benedettini in un "fondo Vittoriano", fu
dedicata a S.Benedetto, S.Maria e S.Vittore (1). I feudatari si
riservarono il giurispatronato del complesso monastico come risulta da
un atto del 1011, nel quale Gozo del fù Racombona, signore del castello
della Sassa, dona diverse terre di sua proprietà all'abbazia, rinunciando
ad ogni diritto. L'abbazia di certo fu influenzata dall'azione
riformatrice di S.Romualdo che in quel periodo operava dal Catria a
Valdicastro.
Nel 1090 l'abate Morico
I concesse in enfiteusi ai figli del conte Alberico il castello della Genga fino alla
terza generazione (2). Nel 1104 i comitali dei castelli della Sassa,
Civitella, Precicchie, Ceresola, Serra Secca e Valle rinunciarono al
patronato su S.Vittore e sul vicino monastero femminile di S.Salvatore
di Valle (3).
L'abbazia nel 1135
diviene proprietaria dei castelli di Precicchie, Frisola e
Pietrafitta (4), nel 1171 riceve l'investitura sulla sesta parte di
Pierosara (5) e nel 1210 concede in enfiteusi le terre della corte di
Troila (6). E' in questo periodo che, godendo del maggiore splendore,
esercita il potere spirituale su 42 chiese collocate da Rosenga a Genga,
Cerreto, Fabriano, Vallemontagnana e Albacina, diventando di fatto una
signoria feudale. I suoi possedimenti erano situati nella conca
fabrianese intorno ai castelli Poio e Castelvecchio, nelle area di monte
Fano, Linatro, Orgitore, Civita, Serraloggia, Brosciano, Valcervara,
S.Maria in Campo, Moscano, Conca, Albacina e Valdicastro (7). All'inizio del
XIII secolo l'abbazia viene in contrasto d'interessi con Fabriano e nel
1212 D. Morico II assoggetta alla città il suo castello di Pierosara (8).
Gli stessi abati
iniziarono ad inurbarsi nel Comune e nel 1218 edificarono la chiesa di
S.Biagio (9). Il potere dell’abbazia in questo periodo fu indebolito in
questo periodo dal fenomeno dell'affrancazione, dalla perdita spirituale
dovuta alla scarsa osservanza della regola e dagli interessi materiali
dei monaci. Nel 1298 S.Vittore vendette totalmente a Fabriano il castello
di Pierosara. Nel 1308 con l'elezione ad abate di Crescenzio, figlio
d’Alberghetto, i Chiavelli, allora signori di Fabriano, acquistano il
potere anche nelle istituzioni religiose provocando nella fazione
guelfa della città, capeggiata dalla famiglia dei Fidesmidi, una forte
ostilità che durerà per anni. Con il regime commendatario S.Vittore
intorno al 1373 accelera la sua decadenza e nel 1405 è annesso al
monastero di S.Caterina di Fabriano.
L'edificio religioso a
due corpi, di stile romanico con caratteristiche bizantine, possiede una torre
difensiva e dei locali monastici. Il tempio ha una planimetria a croce
greca, con eleganti monofore a strombo e la volta a crociera è sorretta
da quattro colonne di pietra calcarea (10).
Bibliografia
1) R.Sassi, Due
documenti capitali su le origini del monastero di S.Vittore delle Chiuse, Intorno
all'origine di S.Ansuino di Avacelli, dalla rassegna marchigiana,
anno VII, n.11-12.
2) P.Giuseppetti,S.Romualdo
a S.Vittore delle Chiuse, l'Azione, 9 marzo 1991.
R.Sassi, CSV n.71
del 1090: " Morico abate di S.Vittore, consenzienti tutti i monaci e il
clero, sec.mea romana lege concede o conferma ad Ugo, Alberto e Suppo
figli di Alberico nobilissimus comes e figli e nipoti maschi il
castello della Genga con metà della chiesa di S.Clemente in detto
castello"; confini: " collis ante castellum; fossatum quod vadit ad
fontem;strada...fossatum sub ipso castello quod vadit.., collis vadit de
la cruce".
3) R.Sassi, CSV n.87 del
1104.
4) R.Sassi, CSV n.97 del
1135: " Viviano del fù Gozo dona ad mon. Sancto Victore et ad suis
pastoribus in perpetuum sue terre con chiese, castelli, ecc. in com. Cam. et
in loco qui dicitur la troia et in la corte de prece et alio loco in
la corte de la frisula et in la corte de petra ficta; confini: fluvio
Sentino; rave de clusa perv. ad lacu siccu et ven. ad la fossa del'omo
mortalu et ven. ad rigo gaidone et ven. ad sancto apollinari et ven. a
Bervellone; rigo de valle longa; terranola et ven. ad serra luctiola et
mergente in fluvio castellano et ven. in fluvio Sentino". Il rigo gaidone
è l'odierno fosso S.Francesco. Serra luctiola è la contrada di S.Lucia.
5) R.Sassi, CSV n.109 del
1171: " Perfetto abb. di S.Vitt. rinnova a Trasmondo, Monaldo e Ruggero
conti l'infeudamento della sesta parte del castello di "Plarosara et de
ipsa curte, id est in fundo plaga de tilla".
6) R.Sassi, CSV n.127 del
1210: l'abb. Morico da in enfiteusi a Raniero, Bruno, Favarello e
Trasmondo, figli di Guelfo di Brunello, e ai discendenti fino alla terza
generazione mascolina tutti i beni, predii, uomini cum feudis, allodiis
etc. in curte troyle, in pertinentiis coldasilluni et belfecare et s.ci
Lorenci et generaliter a rigu bonu versus saxum ferratum et versus
Cingiam et versus Muscanum".
8) P.Giuseppetti, Le
origini di Fabriano, AST Club Fabriano,1977.
Monte Fano, monte
Linatro, monte Orgitore, Serraloggia: CSV n. 99 del 1160; Villa
Petruio(Civita),CSV n.151 del 1221:" in Fabriano et eius
curte, sarraloza, Tigio, Ceresula, Petruro, Muscano, Rotis
saxis, Montesiano, Collegilluni", CSV n.161 del 1231: enfiteusi di terre
in "com.Cam. et in com. Nucerie......villa Melani, villa
Mariscli, Ceresule, Petruri". Brosciano, CSV n. 36 del 1040. Valcervara:
è situata nei pressi della Troyla, nell'area del ponte detto di
Moscano, CSV n. 29 del 1032: " ..a la fonte et iuxta fluvio castellano
inter valle cervaria et valle arialdi", CSV n.231 del 1249 viene
citato un mulino "de villa cervara" e una terra della chiesa di
S.Lorenzo, situata nei pressi del colle di S.Lucia. CSV n. 96 del 1123:
donazione di beni nei confini " tribbio Lentino et pergit alla serra
s.co Verecundo perv. alla serra de
Sensano et pergit in flume Metelcano";sono nominati Variano e
Rescedano (monte Rogedano).
9) R.Sassi, CSV n. 133 del
1212.Già nel 1170 l'abbazia aveva ceduto una parte dei suoi
possedimenti al Comune. CSV n.105 del 1170.
10) R.Sassi, CSV n. 143
del 1218, CSV n.457 del 1298. G.Castagnari, op.c., pag. 365.
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L'esterno
fortificato
Da
Castelpetroso (Pierosara)
L'interno
della chiesa
Le volte della
chiesa
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