La torre che cade in rovina a Casalvento
di Sassoferrato
La
Torre di Casalvento cade in rovina. Si tratta d’una torre in pietra
rosata locale, forse di guardia e difesa della sottostante via
d’accesso all’abitato, riferibile, probabilmente, al tardo Medioevo.
Essa è ubicata proprio sotto alla chiesa di Casalvento di
Sassoferrato, in vista dello strapiombante e suggestivo versante
orientale del Monte Cucco, localmente denominato “Balza del
Mezzogiorno”. Dell’edificio fortificato non restano che le
fatiscenti strutture murarie relative a due piani sovrapposti del
medesimo complesso edilizio. Degli interni, relativi al piano
inferiore, rimane un ancora suggestivo ambiente voltato, con volta
cupoliforme parzialmente crollata e realizzata in conci, appena
sbozzati, di Scaglia rosata.
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Nello spessore dei muri si aprono almeno due
aperture, l’una, più ampia, una porta, con portale a sesto
ribassato, mente l’altra, più stretta, una finestra, dalle fattezze
d’una postierla. La più gran parte dell’edificio è, tuttavia,
mascherata dall’abbraccio d’un’edera secolare che sta letteralmente
stritolando, nel suo prepotente abbraccio verde, tutta quanta la
costruzione.
Se non s’interverrà quanto prima a consolidare lo storico manufatto
non ne resterà, tra breve, che un triste ed inutile ammasso di
pietre.
Su tale torre si dovrebbe anche condurre un’accurata ricerca storica
per precisarne il come, il quando ed il perché della sua erezione.
Quest’appello si rivolge a chi ha la competenza ed il potere
necessari ad intervenire, facendo, altresì, opera di
sensibilizzazione presso i privati.
La torre dei Templari ?
Casalvento è un passaggio obbligato lungo quello che era un
trafficato tracciato medievale che permetteva di valicare
l'appennino, e il territorio circostante è stato storicamente di
rilievo specie per la trascorsa presenza d’una
precettoria (sede)
Templare, quella di “Rigo Petroso” a Perticano, con la sua chiesa di
San Paterniano, oggi, purtroppo, completamente trasformata. A
riguardo scriveva il Ferretti in L'Azione (10/01/1987) :
"... si trova scritto che la chiesa dedicata a San
Paterniano e denominata de "Rivoretroso sive de Villa
Perticani", era commendata al cavaliere gerosolimitano don
Camillo Ghisi. E' cosa risaputa e nota a tutti che i
Gerosolimitani altro non erano che i Cavalieri dell'ordine
Ospitaliero di S. Giovanni di Gerusalemme, chiamati anche
Giovanniti e poi Cavalieri di Malta; il potente ordine
militare-cavalleresco, quasi sempre rivale di quello
Temoplare. Si tratta dello stesso ordine che aveva poi
ereditato i beni della Milizia del Tempio, dopo la sua
soppressione [...]. Ritornando alla precettoria di Perticano,
c'è da dire che da questa dipendeva, oltre ad una vasta
estensione di terreni che arrivavano fino alle frazioni
fabrianesi di Viacce e Rucce, anche la chiesa di S. Croce di
Casalvento con i resti tuttora ben visibili di un'antica
torre, a guardia della sottostante strada per Sassoferrato." |
Croce ad iconografia templare
(patente astile iscritta in un cerchio),
rinvenuta nella vicina Sassoferrato |
Uno strategico punto di osservazione e
comunicazione
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Recandosi di persona sul luogo non si può
fare a meno di notare come da Casalvento, e precisamente
dalla torre e dal pianoro di fronte alla chiesa, siano
perfettamente visibili da un lato Rucce e dall'altro San
Felice, rispettivamente il paese precedente e successivo per
chi da Fabriano-Bastia si incammini verso il valico... e
continuando ... salendo a San Felice è possibile
perfettamente vedere sia Pascelupo ("passus lupi"),
paese successivo se si decida di raggiungere l'Umbria, sia
Perticano, abitato seguente nel caso in cui sia diretti
verso Sassoferrato. Siamo di fronte a un efficente sistema
insediativo medievale con una precisa funzione
strategica, di osservazione, difesa e comunicazione ? |
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