La
signoria dei Varano a Fabriano
di
Federico Uncini
I Varano fu la signoria che dominò nel XIV secolo una
gran vastità di territori nelle Marche tra cui Fabriano. Da un
trattato del 1380, Rodolfo Varano appare in possesso di un esteso
territorio dagli Appennini al mare, che comprendeva città e castelli
importanti, quali: Tolentino, Amandola, Macerata, Montolmo, Civitanova
e molte altre terre del ducato di Spoleto nell’alta valle del Nera.
Così vasto dominio, diviso alla morte di Rodolfo tra fratelli e
nipoti, si riunì poi nuovamente nelle mani del nipote Rodolfo di
Gentile, sotto il quale la Signoria di Varano raggiunse sia per
potenza che per estensione il primato fra le numerose Signorie della
“Marca meridionale”.
Rodolfo fu uno dei migliori condottieri ed uno dei personaggi più
importanti del suo secolo.Esperto soldato, ottimo politico e grande
uomo d'arme.
Nel 1355 fu eletto capitano generale della Chiesa nella Marca
;sottomette Ascoli Piceno, induce con la sua azione Foligno ed i
Chiavelli a riconoscere l’autorità del papa. Successivamente passa con
i ghibellini ma nel 1363 quando i fiorentini gli tolgono il comando
delle loro truppe e passandole a Messer Piero da Farnese Ridolfo
Varano, ripassa dalla parte del Papa anche per per conservare Fabriano
e Camerino. Nel 1375 Gentile Varano fu eletto podestà di Lucca.
Scoppiata in Italia la guerra contro Gregorio XI, Gentile prese le
parti del pontefice unitamente al fratello Giovanni, con cui si trovò
all’inutile difesa di Fabriano. Nel 1376 Gregorio vedendo esposti gli
stati pontifici a grandi pericoli, decise di ritornare con la Sede
Apostolica in Italia e giunto a Roma confermò nel 1377 Tolentino e S.
Ginesio a Gentile e a suo fratello. Poco dopo Gentile fu cacciato da
Camerino dal fratello Rodolfo, perchè accusato di volerla dare nelle
mani delle milizie pontificie. Ma in seguito conciliate le cose della
guerra, succedette pacificamente, nel 1385, al fratello Giovanni nel
governo di Camerino.
Nel 1376 Rodolfo si trovava nel contado di Fabriano e combattè 1000
cavallieri bretoni di parte guelfa che vi erano entrati. Un anno dopo
entra a contesa con i fiorentini, sia per il possesso di Fabriano
(pervenuta sotto il suo controllo), sia per non sottostare agli ordini
dell’Acuto, passato nel frattempo al soldo della repubblica. Il papa
Gregorio XI lo accoglie con singolari attestati di onore e gli affida
il comando della compagnia dei bretoni, con la quale si accinge a
combattere gli alleati dei fiorentini nella marca di Ancona.
Nell’agosto del 1377 Alberghetto Chiavelli approfitta della sua
lontananza ed entra in Fabriano; alla notizia Rodolfo si pone alla
testa di 600 lance bretoni e più di 3000 fanti e viene a Fabriano; si
colloca di fronte alla porta Cervara, e dopo un duro assedio riesce a
conquistare la città.Nell’estate del 1378 Guido Chiavelli con un
migliaglio di soldati mercenari e truppe degli Ottoni di Matelica e
del Simonetti di Jesi, assaltano Fabriano entrando dalla porta del
Borgo. Le truppe di Rodolfo Varano venute in soccorso furono sconfitte
a Paterno.
I guelfi fabrianesi rifugiatisi nella parte fortificata della città
dopo sei mesi di assedio, furono costretti ad arrendersi. Era il 24
Giugno 1378, il giorno della festa di S. Giovanni Battista.
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