Un fondamento di verità sulla
leggenda di Mastro Marino
di Federico Uncini
La città di Fabriano
nelle sue tradizioni e leggende è ancora avvolta e affascinata dalla
storia di Mastro Marino ovvero il fabbro portò la pace tra le genti dei
due castelli medioevali. Come racconta lo Scovolini (1792), grazie alla
sua mediazione di Mastro Marino la città prese il nome di fabbro (fabreria):
"Essendo fra le genti di questi due luoghi tanto vicini, che non vi
passava se non una valletta per mezzo, continuamente discordie ed
inimicizie, talché ogni giorno erano alle armi, come suole essere
costume dei vicini; un uomo da bene vecchio, e assai reputato nell'uno e
nell'altro dei castelli sopradetti, il quale sul Giano fiume, poco più
da basso nella valle, ove è ancora il ponte antico, faceva il mestiere
della Fabreria; spesse volte gli mise d'accordo, benché pur di nuovo
ritornassero a farsi dell'onte, e delle ingiurie fra di loro, non di
meno il buon vecchio si praticò tanto per comporli insieme, che
all'ultimo conseguì l'intento suo, e li ridusse a fare delle due
castella uno solo, ed a questo modo composta una vera, e perpetua pace
per cui, com'é in proverbio, le cose picciole mirabilmente riescono,
cominciarono a dilatarsi ed a far la terra, che poi chiamarono
Fabriano."
Il fabbro Marino,
secondo la tradizione ,aveva la fucina sul ponte dell’Aera ,oggi non più
visibile perchè avvolto da case situate di fronte al cinema Giano.La
leggenda potrebbe aver preso corpo dai fatti avvenuti durante il periodo
della formazione del Comune.
Nell’anno 1165,
Fabriano aveva già una prima Comunanza di uomini, formata dietro accordi
presi dagli abitanti di due castelli: Castelvecchio e Castelnuovo. La
nuova aggregazione politico-amministrativa era costituita da due classi
sociali : i majores o boni homines che erano i nobili ed i
minores che erano i contadini o plebeii inurbatisi con i loro ex
padroni. Dai documenti dell’epoca si possono intravedere le vicende di
discordia scoppiate tra queste due classi. Per giungere ad una pace ,si
dovettero affrontare diverse problematiche tra i signorotti e la classe
plebea ormai divenuta piu’ libera e sempre più partecipe agli affari
cittadini.Si stipulò un accordo sottoscritto in due documenti:la
carta Sforzolo firmata nella piazza del castello (1198) e la carta
Fabriano firmata nella chiesa vescovile di S.Venanzo Martire.
L’atto definitivo di
concordia chiamato “Carta Major” fu firmato nello stesso anno 1198. In
questo documento si regolavano gli obblighi ed i doveri di ambo le
parti.
Tra i nomi dei
testimoni che compare nella “Carta Major”, c’è un certo Petrus faber:
Pietro il Fabbro.
Questo personaggio, rappresentante dei minores, potrebbe essere stato il
Mastro Marino della leggenda fabrianese, costruita su notizie e
testimonianze popolari che avevano come fondamento l’accordo raggiunto
nel 1198.
Pietro il Fabbro è presente alla firma della carta Major come
rappresentante dell’importante corporazione dei fabbri e soprattutto
come uno degli autori dell’accordo raggiunto.
Un’altra ipotesi da
collegare con la leggenda, sempre con le dovute cautele, è il nome di
Petrus Fabriani che appare in un due documenti successivi
del 17 marzo 1199 (L.R. N.170) e del 9 giugno 1199 (L.R. N.69).
Se questo personaggio fosse lo stesso Pietro il Fabbro si potrebbe
ipotizzare che la leggenda in origine raccontava che i castelli
riuniti, prese il nome di Fabriano grazie all’operato politico di
Pietro Fabriani (fabbro) .Con il tempo la versione si modificò
affermando che il nome di Fabriano fu dato dal Fabbro Mastro Marino
che aveva la sua fucina sul Giano (Faber in Janus-LR 186-1286).
Probabilmente il cambiamento fu inventato dagli artigiani fabbri
(minores) che stavano acquisendo un certo potere all’interno del
Comune. Già nel 1278 (LR 81) i fabbri avevano una corporazione molto
potente nell’ambito comunale.
In realtà e secondo i
documenti di allora , già nell’XI secolo il nome di Fabriano è dato al
castello come “castello fabriani”(CSV N.40 del 1041). Ciò
dimostra che il nome del fondo, derivante dal gentilizio Faberius ,
era ben radicato nella valle del Giano ed ha avuto una continuità nei
secoli che vanno dalla colonizzazione romana al basso Medioevo.
Nei documenti del
XII-XIII secolo troviamo molto diffuso il nome Fabriano in diversi
personaggi come: Magistri Fabriani o Fabrianus, Notarii Fabriani, Bonus
Fabriani, Taurellus Fabriani, Florentino Fabriani, Mancarellum Fabriani
ecc.
I conclusione
possiamo dire che ogni leggenda non nasce per caso ma ha sempre un
fondamento basato su fatti realmente avvenuti, poi modificati nel tempo
con la fantasia e la cultura del raccontare.
→ vedi a riguardo il
testo della Carta Major
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