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I Gesuiti a Fabriano

 di Pippo Rossi

 

Nel 1684, in seguito alla visita del padre provinciale e del procuratore generale p. Selva si conclusero con il comune gli accordi per il ritorno dei Gesuiti a Fabriano per presiedere l' istruzione della popolazione e vennero gettate le fondamenta del primo braccio del collegio situato subito dietro l' abside della chiesa di san Venanzo, dove venne costruita anche una piccola chiesa attualmente ancora ufficiata dai sacerdoti che abitano tra le mura del vecchio seminario. Nel 1710 vennero acquistate molte case  situate sul corso grande o strada di san Giovanni attuale via Gioberti, ingrandendo così l' edificio e si edificò una chiesa più grande  dove potessero venire celebrate tutte le funzioni che la compagnia di Gesù doveva celebrare. Però il terremoto del 1741, rase al suolo la chiesa e parte dell' edificio, per cui fu necessario  riedificarlo nella forma attuale, progettato dall' architetto palermitano Francesco Nicoletti e per esecutore il romano Paolo Alfieri; i due grandi quadri  di san Luigi Gonzaga e di san Francesco Saverio  situati nei due altari laterali, e quello di san Ignazio di Lojola situato, prima della ristrutturazione del 1913, sull' altare maggiore sono opere di Giovanni Loreti e del cav. Mazzanti d' Orvieto. Per la costruzione del collegio e della chiesa vennero spese ingenti somme reperite attraverso le vendite di parte dei beni lasciati in eredità da facoltosi cittadini( Isaia, Bufera). Attualmente i locali posti al piantereno dalla parte di via Gioberti, e precisamente sulla destra dell' entrata del seminario vecchio, adibititi a studio dell' artista Renzo Barbarossa, sono quanto rimane della antica sacrestia della vecchia chiesa, demolita dal terremoto del 1741. Nel 1800, questo locale fu sede della compagnia degli artisti. Il muro in pietra che costeggia l' ultimo tratto della salita di san Venanzo, di fronte all' abside, non è altro che i resti delle antiche mura che cingeva Fabriano nel 1200, e terminavano con la Porta Rotta, sono visibili tre archi a sesto acuto chiusi con materiale laterizio, ad eccezione di uno aperto di recente. Secondo il Marcoaldi, il livello della strada anticamente era più alto e precisamente giungeva fino alle basi degli archi suddetti. Con la soppressione della compagnia di Gesù nel 1773, il vescovo di Camerino e Fabriano mons. Luigi Amici, seguito dai canonici, sacerdoti, laici prendeva formale possesso di tutti i beni del collegio, dei quali nominava amministratore l' abbate Luigi Mostarda, ponendo i sigilli in ogni locale, sfrattando gli abitanti: i padri Gesuiti. Nel 1774 la sagra congregazione concesse con un suo rescritto del 19 marzo 1774, il collegio,  la chiesa con tutte le suppellettili al seminario vescovile, la biblioteca invece fu assegnata al Capitolo della Cattedrale. Così il Seminario che si trovava nell' attuale edificio occupato dalla curia,venne trasferito nell' edificio del collegio, dove rimasse fino a 1970 circa. Ora tutto l'edificio è occupato dalla Domus Mariae, in gran parte abitata da sacerdoti anziani, e sede di alcune associazioni benefiche di Fabriano.

Prima della costruzione della prima ala dell' edificio, posta alle spalle della chiesa di san Venanzo, i padri gesuiti dimoravano nella spaziosa casa di Isaia  davanti al monastero di san Biagio , per le loro funzioni religiose la confraternita del SS. Sagramento e della Madonna  misero a loro disposizione l' oratorio, oggi pinacoteca "Bruno Molaioli". Le rendite di cui disponevano i gesuiti provenivano  dai lasciti del nobile Giambattista Bufera, di Muzio Butta, ricco fabbricante di pannina ( circa 17.000 scudi) che lasciava pro erigendo  collegium" 5.300 scudi di cui 4300 in contanti e 1000  rappresentati da una casa posta nel quartiere di san Biagio: Ed il conte Girolamo Giampè  lasciava erede il collegio, che doveva essere eretto, in caso di morte del figlio Giambattista, con un testamento del 5 giugno 1627.

 

 

BIBLIOGRAFIA:

Archivio com. Fabriano: libri delle riformanze ad annum: vol. 1252 B (cred. XV, libro dei testamenti a favore del collegio (contiene anche notizie varie);

De Vecchi Gerolamo: Repertori vol. Religioni. Consultato l' estratto da "Notizie sul Tempio del S. Cuore"

Sassi Romualdo: La Compagnia di Gesù a Fabriano

 


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