La
storia si ripete
(terremoto
del 1741)
di
Pippo Rossi
Non mi venite a dire che la storia
non si ripete. E’ di qualche giorno fa la notizia, apparsa su
un quotidiano, che lo stato ha destinato per la chiesa cattedrale di Fabriano, la somma
di un miliardo,
prelevata dai proventi del gioco del lotto. Mi spiego
meglio: tanti giocatori si scordano di riscuotere le somme vinte con
questo gioco, ebbene queste somme giacciono inutilizzate nelle casse
dello stato per un certo periodo di
tempo, trascorso il quale, questi soldi vengono incamerati e
destinati ad opere di beneficenza. Ebbene, questa volta la beneficiata
è stata la chiesa di san Venanzio lesionata dal terremoto. Mi direte:
che cosa c’ entra la storia con questo contributo, statale.
C’entra, c’entra,,, infatti.dovete sapere che nel 1741 in
occasione del terremoto che fece tanti danni alle case e alle chiese
di Fabriano, si pensò di finanziare la ricostruzione con i proventi
dell’ appalto del gioco del lotto, che nello stato pontificio era
molto in voga. Però tutto andò a monte, perchè i consiglieri del
Monte di Pietà che dovevano anticipare i denari necessari non diedero
il benestare, anche se tali finanziamenti erano garantiti dal
gioco del lotto. Nel medio evo non essendoci il gioco del lotto,
esisteva un altro modo di reperire i fondi per ricostruire le chiese
danneggiate dal sisma, era quello che prevedeva il “de recuperandis
male ablatis” cioè di prelevare una certa somma dai denari, frutto
di usura ed estorsioni e non più reclamati dai legittimi proprietari,
una volta che erano stati recuperati dalle autorità in seguito all’
arresto dei colpevoli di usura e di estorsioni. Come vedete anche qui
nulla di nuovo sotto il sole. E poi mi vengono a dire che la storia
non si ripete, cambiano gli uomini, ma quello che non cambia, e mai
cambierà, è il modo di agire. Nel medioevo
era il pontefice o un suo
delegato a stabilire certe regole, oggi è il presidente del governo,
o il ministro delle finanze, o il ministro deputato ai beni culturali
a disporre dei finanziamenti o a predisporre i mezzi per averli.
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