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Il voto del 2 febbraio 1703

alla Madonna del Buon Gesù

 

 di Pippo Rossi

 

La Madonna del buon Gesu' e sant'Emidio furono i santi protettori ai quali il comune di Fabriano si appellarono per essere protetti dai terremoti.  Il due di Febbraio dell' anno 1703, festa della Purificazione di  Maria, nella chiesa Cattedrale, dove era stata trasportata in processione l' immagine della Madonna del Buon Gesù, per volere del Consiglio Comunale, per ringraziare la SS.Vergine per aver protetto la città di Fabriano dalle conseguenze del terremoto che il giorno 14 Gennaio  aveva fatto tremare la terra mentre il Consiglio Comunale era riunito nella sala Maggiore, proprio durante la predica del padre gesuita Orsi, una tremenda scossa  sismica, fa fuggire, in preda al terore, tutti i fedeli dalla chiesa, per poi  rientrare, una volta  constatato, che la scossa non aveva provocato danni. Per inciso le città dell' Aquila, di Cascia. di Norcia ed altri luoghi dell' Umbria e dell' Abruzzo avevano ricevuto ingenti danni dalla scossa sopradetta.. Il consilio comunale, allora, decretò, che la processione con l' immagine della Madonna del Buon Gesù, che si faceva il terzo giorno di Pasqua, per assolvere un precedente voto, invece, fatta il giorno della Purificazione (due febbraio), inoltre nella vigilia di tale giorno, si osserverà  rigoroso digiunoDato il protrarsi delle scosse sismiche per altri due mesi, il Consiglio deliberò di proibire per cinque anni: tutti i divertimenti di carnevale, lo steccato della festa di san Giovanni Battista, il gettito dei fiori e le mattinate nelle processioni. Di questo voto perpetuo ne resta la memoria nella lapide di pietra scura posta ancor oggi tra le due porte d'ingresso dells chiesa del Buon Gesù.  Allora  il culto di san Emidio? Ebbene, fu proprio in seguito al terribile terremoto del 1741, che distrusse, il giorno 24 Aprile, gran parte delle chiese, dei conventi e delle abitazioni della città di  Fabriano, che il Consiglio di credenza deliberò nella seduta consiliare del 21 Agosto dell'anno 1742, di eleggere il santo vescovo martire di Ascoli, Emidio,  fra i santi protettori della città, stabilendo di celebrare ogni anno il giorno della festa una messa nella cappella priorale, in quanto in nessuna delle chiese di Fabriano esisteva un altare dedicato a sant'Emidio. La diffusione del culto a questo santo, sconosciuto fino ad allora ai fabrianesi non addetti ai lavori, si deve all'esecuzione dell' oratorio in musica  intitiolato "S. EMIDIO", esegtuito durante le feste  patronali del 1743. Nel 1744, nella chiesa di san Filippo,  gli venne dedicato un altare che ha su l' arco scritto il versetto" Suscepi preces tuas ut non subvertam urbem hanc". Il quadro che rappresenta il santo Vescovo in adorazione dinnanzi alla sacra famiglia e a san Pietro,opera del Bolognese Giuseppe Marchesi detto il Sansone, venne posto sopra l'altare e tutt'ora lo si può ammirare sopra lo stesso altare, anche se non viene più officiato, da quando venne costruita una cappellina  nel 1850, nella chiesetta della Madonna del buon Gesu' con l' intenzione di unire il culto dei due protettori, per far si che sant'Emidio, intercedesse, de visu, in favore della città di Fabriano, colpita da eventi sismici.,  presso la Madonna del Buon Gesu',

Oggi, la cappella dedicata a sant'Emidio, nella chiesa della Madonna del Buon Gesù, non esiste più in quanto è stata trasformata, dopo i lavori di restauro, in cappella contenente  gli indumenti appartenenti a san Giacomo della Marca, custoditi in due bacheche di vetro , poste nelle due pareti laterali, mentre sul davanti fa bella mostra di sè lo splendido cassone  intagliato e dorato ascrivibile al XVI secolo, che conteneva i sopradetti oggetti, e non il corpo del santo, come da alcuni è stato scritto erroneamente. Non sarebbe il caso, di ripristinare il culto del santo vescovo martire, e di invocarlo di nuovo, affinchè  seguiti ad intercedere, presso la Madonna del Buon Gesu' in favore della città di Fabriano?

 


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