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Lo Chalet Storelli

 ai Giardini Pubblici di Fabriano

 

 

Sono i primi decenni del ‘900 quando Antonio Storelli, da poco subentrato nella gestione dello storico Caffè di famiglia lungo il Corso, decide di aprire un piccolo chiosco all’interno dei giardini Regina Margherita. Si trova in origine non distante dai canapé, sedute in pietra poste lungo il viale fuori porta Cervara, dove i fabrianesi sono soliti recarsi, specie durante la bella stagione, per intrattenersi a parlare e “prendere il fresco”.
In un’inserzione pubblicitaria del 1912 si dice che il chiosco è “piccolo ma fornitissimo”. reso “oltremodo attraente” grazie “alla squisitezza delle sue bibite e de’ suoi gelati, come d’ogni altro suo prodotto”. E “con pochi centesimi, disseta, addolcisce, ristora”. La “ditta Storelli” è al tempo infatti rinomata non solo per il delizioso gelato, prodotto in proprio e posto nelle sorbettiere sui carrettini per la vendita, ma anche per i suoi “rinfreschi” assai apprezzati per qualità e ricercatezza.
Seguendo gli influssi della “belle epoque” ai giardini pubblici, nei giorni festivi e soprattutto d’estate, si tengono abitualmente concerti musicali e intrattenimenti culturali.
Trascorso quindi il periodo della Prima guerra mondiale, durante il quale Antonio Storelli viene chiamato a combattere al fronte, l’attività continua a prosperare e ad ingrandirsi, tanto che lo Storelli da abile imprenditore decide di commissionare un nuovo e più ampio Chalet - quello che possiamo ancora oggi ammirare - in grado di ospitare i tanti avventori e dove si potessero esibire orchestrine e performare romanze. La realizzazione è affidata a Giulio Meloni, stimato architetto fabrianese, che sceglie di realizzare una costruzione in stile eclettico, dal gusto esotico, personale e versatile rielaborazione di quella che era la moda del tempo.
Richiama le linee di un padiglione, struttura tipica dell'architettura cinese tradizionale, con l’abituale forma quadrata o ottagonale la cui destinazione d'uso è di norma quella di un luogo di soggiorno e riposo. La sua inusuale “pagoda” e le raffinate soluzioni esterne attraggono l’attenzione di tutti e dopo lo stupore e i commenti iniziali, in tanti non mancano di mettersi in fila pur di accaparrarsi uno degli ambìti posti a sedere tra i tavoli.
Inaugurato tra il giugno e il luglio del 1924, in un giornale dell’epoca si legge: “Nuovo chiosco Storelli al Giardino Pubblico - Luogo delizioso nella stagione estiva - Gelati - Bibite d’ogni specie - Birra - Vini spumanti - Sfarzosa illuminazione - Musica”. E ancora, sempre in quegli anni, lo “Chalet dei Pubblici Giardini resta sempre aperto nel pomeriggio con servizio inappuntabile. Trattenimento musicale giovedì - domenica”.
Nel 1947, alla scomparsa dello Storelli, il locale viene quindi ceduto a Michelino Anselmi, noto commerciante del centro storico, divenendo via via sempre più luogo di incontro dei giovani. Con l’ampia pista che negli anni ’50 è teatro di agguerrite gare di ballo, a ritmo di Boogie Woogie, Swingl Rock 'n' Roll fino all’avvento, nel decennio successivo, delle nuove musicalità Twist. Più di recente si ricorda la lunga gestione dalla famiglia Coccia, durante la quale tra sfide di calciobalilla e ping-pong, e tra nuovi amori estivi, crescono generazioni di fabrianesi.
Ecco giungere infine gli anni Duemila che vedono la struttura, di proprietà comunale, interessata da importanti lavori. Un intervento di restauro e risanamento conservativo curato dall'architetto Piernarciso Rossin, corredato dal posizionamento di nuovi e più moderni arredi e di pregevoli installazioni luminose. Restituito al pubblico il 3 luglio 2003, lo chalet rimane ancora oggi, tra varie assegnazioni e conduzioni, costante punto di riferimento delle nuove generazioni che non mancano di frequentarlo. Tanto che non è azzardato esclamare, come recita uno slogan di una delle scorse stagioni: “Ma che estate è senza chalet !"


BIBLIOGRAFIA

COCCO F., Lo Chalet dei Giardini compie cento anni, da "L'Azione" del 22/4/2024
PESETTI A., I grandi fabrianesi Vol.2 (M-Z ), 2023
ANGELELLI O., Giranno per Fabbriano, 1934

 

 

 

 

 

 

 

Lo chalet Storelli, cartolina d'epoca

 

 

 

 

 

 

 

 

Inserzione pubblicitaria da "L'Azione", 1924

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo chalet, frequentato dai giovani

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo chalet nel 2003 dopo i lavori di restauro


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