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La Madonna di Loreto e Fabriano

 

 di Fabrizio Moscé e Aldo Pesetti

 

 

Una storia incredibile, al punto tale da condizionare per secoli la spiritualità e le tradizioni popolari del nostro territorio e non solo. Un antico racconto di cui la città di Fabriano conserva memoria e in cui i dettagli coincidono perfettamente con il rigore storico e scientifico degli avvenimenti.


La vicenda. Il tutto ha inizio nel 1291 con l'assedio di San Giovanni d'Acri quando l'esercito crociato, piegato dai musulmani, perde definitivamente il controllo sui territori della Terrasanta. I cristiani quindi si ritirano dal Regno di Gerusalemme. Nel maggio di quell'anno, per chi crede, avvenne un fatto prodigioso; degli angeli prelevarono a Nazareth la casa di Maria, la stessa casa dove avvenne Annunciazione e dove Cristo visse la prima parte della sua vita, e la trasportarono in volo fino all’attuale Croazia, a Tersatto. Lì la casa rimase solo qualche anno perché gli angeli la prelevarono nuovamente e la notte fra il 9 e il 10 dicembre 1294 la trasportarono in Italia, ad Ancona, adagiandola in zona Posatora; sembra addirittura che il toponimo derivi dal latino “posat et ora” dal ricordo della Santa Casa ivi “posatasi” e ove “ha pregato” per la città ed “è stata pregata” dalla città. Anche lì la casa rimase poco perché gli angeli la presero ancora portandola in volo nei pressi di Recanati, in altri due luoghi, per poi posizionarla in maniera definitiva dove è oggi, lungo quella che allora era una strada pubblica.

La scienza e gli studi. Per gli scettici il tutto potrebbe essere il frutto della fantasia popolare e quindi la Santa Casa di Loreto essere un falso storico, se non fosse che analisi scientifiche condotte anche recentemente hanno invece provato l’esatto contrario. Le pietre che compongono quelle mura geologicamente appartengono alla zona di Nazareth. Non solo, la malta cementizia che le lega è tipica di quella zona, composta da gesso e carbone, materiali da noi mai usati per questo scopo in nessuna epoca. A questo bisogna aggiungere la presenza di decine e decine di simboli giudaico-cristiani dei primi secoli dopo Cristo che sono stati trovati incisi su quelle pietre. Che siano stati gli angeli o la mano dell’uomo a trasportarla in Italia alla fine poco importa; quella Casa è autentica e proviene veramente dalla Terrasanta.

L’icona e la statua. Insieme alla Santa Casa sembra aver viaggiato un’icona bizantina dipinta raffigurante la Madonna con il Bambino. Le cronache del tempo ci dicono che la Madonna aveva già il volto scuro. Nel XIV secolo l'icona venne sostituita da una statua, anch’essa con il volto scuro. Non sappiamo se questa caratteristica sia stata accentuata da secoli e secoli di fumo di candele oppure se ci sia un riferimento al Cantico dei Cantici dove il colore scuro della pelle umana viene attribuito all'esposizione ai raggi del sole, cioè alla luce di Dio (Non state a guardare che sono bruna poiché mi ha abbronzato il sole. 1, 5-6)

Il culto e le 4 Porte di Fabriano. Il culto di Loreto crebbe a dismisura tanto che la statua della Madonna fu riprodotta in centinaia se non in migliaia di copie. Anche a Fabriano il culto fu molto radicato in città ma soprattutto nelle campagne dove nei campi e nelle vigne, a protezione dei raccolti, venivano poste delle medagliette votive dedicate alla Madonna di Loreto, spesso sepolte affinchè fossero a contatto con il nudo terreno. Inoltre nelle campagne marchigiane, Fabriano compresa, fino a qualche decennio fa era in uso accendere dei fuochi la notte fra il 9 e 10 dicembre, i cosiddetti “focaracci”, appunto per celebrare la venuta della Santa Casa nella nostra regione; la tradizione peraltro è stata recentemente ripresa in diversi paesi. Anche Fabriano quindi ha le sue riproduzioni; la più nota che è quella di Michele da Siena del 1656, posta sulla facciata dell’omonima chiesa ai piedi di Via Serraloggia, ma ce ne sono altre in zone più nascoste che siamo dovuti andare a cercare. L’individuazione è stata facilitata da un “suggerimento” insito nella natura stessa del culto, ovvero il fatto che la Madonna di Loreto è la protettrice di viaggiatori e viandanti. Quindi dove cercare se non in prossimità delle antiche porte e degli accessi principali in città? D’altronde i recenti approfondimenti condotti da Fabriano Storica ci parlano sempre più di una città posta sulle grandi direttrici di traffico tirreno-adriatico ed in particolare sul cammino dei pellegrinaggi Roma-Ancona/Loreto-Terrasanta. E’ stato in questo modo che oltre la già citata Madonna di Michele da Siena, posta a presidio della Porta Cervara, abbiamo trovato la Madonna Lauretana del Piano, oggi decontestualizzata su un palazzo di recente costruzione ma ancora posta lungo l’antica strada “romana” di accesso alla Porta del Piano. Un’altra Vergine Lauretana si trova in prossimità di Porta Pisana, sulle antiche mura diventate le facciate di case che danno sugli omonimi giardinetti. Ma a questo punto mancava all’appello la Madonna del Borgo! Possibile che l’ingresso ovest in città non fosse stato “protetto” come gli altri? Flebili ricordi posizionavano una statua sospetta in una edicola posta proprio sul cavalcavia di Via Martiri della Libertà, appena fuori Porta del Borgo, dove oggi è presente un’altra statuetta della Vergine di fattura recente. La perseveranza è stata premiata, così grazie al prezioso aiuto di Elisabetta Cammoranesi e Letizia Schicchi siamo riusciti a rintracciare l’antica opera scomparsa! In realtà essa fu provvidenzialmente messa in sicurezza dal proprietario dell’edificio Enrico Monti, durante le ristrutturazioni post sisma 1997, per evitarne il danneggiamento durante i lavori ma soprattutto perché le impalcature l’avevano resa accessibile e quindi esposta al rischio di furto da parte di ignoti, come peraltro successe per altre opere. Oggi la statua, una splendida terracotta del 1500/1600, è conservata al sicuro, all’interno dello stesso stabile.




La mappa con l'ubicazione delle statue


L’incendio del 1921 e le differenze dell’iconografia. Appare in maniera abbastanza chiara una certa discrepanza fra le antiche riproduzioni nella Madonna e la statua attuale esposta nella Basilica di Loreto; differenze che si concentrano soprattutto nella presenza della tiara, il tipico copricapo presente nelle antiche riproduzioni e non nella statua attuale, che ha una semplice corona. La sola Madonna del Borgo ne è priva ma molto probabilmente in origine l’aveva amovibile, poi andata perduta o tolta per far entrare l’opera nella piccola edicola che sicuramente non era la sua sede originaria. Altre differenze si notano nella dalmatica, la veste che ricopre il corpo di Maria e Gesù, più ridondante e dotata di collane, definiti anche “collari”, nelle riproduzioni d'epoca e non nella statua attuale. Questo con tutta probabilità è dovuto al fatto che nel 1921 un devastante incendio scoppiato nella Basilica di Loreto, probabilmente alimentato dalle candele e dai lumini dei fedeli, ha completamente distrutto la statua della Madonna e i suoi ornamenti. La statua è stata poi rifatta, chiaramente in maniera simile ma non uguale a quella originaria. E’ verosimile pensare quindi che l’opera originaria fosse molto simile alle riproduzioni fabrianesi ovvero che vestisse una dalmatica con collari e una tiara che altro non è che una triplice corona, cioè tre corone sovrapposte simbolo della triplice incoronazione di Maria.


tratto dal settimanale "L'Azione" del 17 aprile 2021

 

 

 

 

 

 

Basilica di Loreto, Statua della Madonna

 

 

 

Il volo degli angeli

 

 

 

 

 

L'interno della Santa casa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Medaglia Votiva con l'effigie

della Madonna di Loreto

 

La Madonna di Loreto a Porta Cervara

 

La Madonna di Loreto di Porta del Piano

 

La Madonna di Loreto di Porta Pisana

 

La Madonna di Loreto di Porta del Borgo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Confronto tra la statua attuale

e la riproduzione seicentesca


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