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Fonti sul Bassomedioevo Fabrianese

a cura del Prof. Francesco Pirani


 

Bibliografia orientativa

 

Vengono forniti di seguito alcuni riferimenti bibliografici privilegiando quelli, fra i molti, che possono essere utilizzati a fini didattico.

 

I. Il Comune. Sulle vicende socio-istituzionli del comune nei secoli XII-XIII è fondamentale il saggio di G. Luzzatto, Rustici e signori a Fabriano alla fine del XII secolo, Milano 1909 (riedito, privo di appendice documentaria, in Id., Dai servi della gleba agli albori del capitalismo. Saggi di storia economica, Roma-Bari 1966, pp. 231-243. Fra gli studi più recenti, sul XIII ‘lungo’ secolo, rimando alla mia sintesi: F. Pirani, Fabriano in età comunale. Nascita e sviluppo di una città manifatturiera, Firenze 2003 e, sugli aspetti istituzionali a M. Morosin, L’autonomia politico-istituzionale del comune di Fabriano sullo scorcio del secolo XIII, in Il Trecento a Fabriano. Ambiente, società, istituzioni, a cura di G. Castagnari, Centro di Studi Storici sul Trecento Fabrianese e Altoesino, Fabriano 2002, pp. 47-70. Un eccellente quadro d’insieme del rapporto fra comune e pubbliche scritture emerge da A. Bartoli Langeli, Il comune di Fabriano nella Marca del XIII secolo, in Silvestro Guzzolini e la sua Congregazione monastica. Atti del Convegno di studi (Fabriano, Monastero di San Silvestro Abate, 4-6 giugno 1998), a cura di U. Paoli, Fabriano 2001 («Bibliotheca Montisfani», 25), pp. 9-38. Una approfondita analisi sulle lotte fra fazioni alla fine del XIII secolo è quella di V. Villani, Il protagonismo ghibellino e il ruolo dei Chiavelli a Fabriano e a Rocca Contrada fra XIII e XIV secolo, in Il Trecento a Fabriano cit., pp. 167-231. Per un significativo raffronto con il quadro dell’evoluzione regionale, la sintesi più efficace e aggiornata è quella di J.C. Maire Vigueur, Comuni e signorie in Umbria, Marche e Lazio, “Storia d'Italia” dir. da G. Galasso, VII.2, Torino 1987, pp. 323-606.

 

II. L’economia e la società. Un’ottima sintesi sull’evoluzione economica di Fabriano dal basso medioevo all’età moderna è quella di G. Castagnari., Dall’impresa artigiana all’industrializzazione, in La città della carta. Ambiente, società, cultura nella storia di Fabriano, a cura di G. Castagnari, Fabriano 1982, pp. 193-241. Sulla mentalità che le trasformazioni economiche hanno indotto principalmente nel secolo XIV, si veda E. Archetti Giampaolini, Prassi economico-giuridiche e religiosità tra '200 e '300 (La verifica in un centro della Marca [Fabriano]), “Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche” 92 (1987), pp. 125-171. Sulla vivacità economica dell’ultimo Duecento, R. Sassi, Due nobili di Borgo San Sepolcro podestà di Fabriano, “Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche” s. VII, vol. X (1955), pp. 1-67, con ricco materiale documentario in appendice utile per organizzare un laboratorio. Per gli aspetti legati alla produzione cartaria, si veda soprattutto: G. Castagnari - N. Lipparoni, Arte e commercio della carta bambagina nei libri dei mercanti fabrianesi tre XIV e XV secolo, in “Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche” 87 (1982), pp. 185-222, G. Castagnari, Le principali fonti documentarie fabrianesi per la storia della carta dal XIV al XV secolo, in Contributi italiani alla diffusione della carta in Occidente tra XIV e XV secolo, a cura di G. Castagnari, Fabriano 1990, pp. 29-60, N. Lipparoni, Il ruolo dei mercanti fabrianesi nella commercializzazione e nell’organizzazione dell’attività produttiva tra XIV e XV secolo, ibid., pp. 61-83, Ead., Produzione e commercio della carta nel XV secolo. I libri dei “chamboreri” fabrianesi, in Carta e cartiere nelle Marche e nell’Umbria dalle manifatture medievali all’industrializzazione, a cura di G. Castagnari, Fabriano 1993, pp. 15-32, studi che richiedono tutti un approfondimento sulle tecniche di produzione cartaria, dal momento che la documentazione medievale abbonda di un linguaggio settoriale spesso di difficile comprensione.

 

III. La signoria dei chiavelli. Mancano approfonditi studi d’insieme sulla signoria chiavellesca. Si vedano intanto le voci di P.L. Falaschi, Chiavelli, Alberghetto, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, vol. XXIV, pp. 633-36, - Chiavello, ibid., pp. 636-37 e i vari personaggi schedati nella pur datata compilazione di R. Sassi, Il “chi è?” fabrianese, Fabriano 1958. Una interessante silloge di documenti, utilizzabile a fini didattici è quella di Id., Documenti chiavelleschi, Ancona 1955, che può essere proficuamente utilizzata per progettare un laboratorio a partire da un “archivio simulato”. Su Crescenzio Chiavelli, abate di S. Vittore delle Chiuse, si veda anche Id., Un abate guerriero e simoniaco ai tempi di Dante, “Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche”, s. IV, vol. II (1926), pp. 219-240. Non esente da imprecisioni la genealogia di Id., L’albero genealogico dei Chiavelli signori di Fabriano, ibid., s. VII, vol. XI (1956), pp. 15-26. Sull’eccidio, può essere valorizzato in sede didattica il testo edito da Id., Un’antica narrazione inedita dell’eccidio dei Chiavelli, “Studia Picena”, 8 (1932), pp. 221-33. Per una breve storia della signoria dei Chiavelli resa con agile stile giornalistico, F. Pirani, Grandi famiglie/Chiavelli. Potenti e dannati in “Medioevo, un passato da riscoprire”, n. 66, luglio 2002, pp. 76-82.

 

IV. La vita religiosa. Un rapido quadro d’insieme è tracciato nel saggio di R. Armezzani, La vita religiosa, in La città della carta cit., pp. 329-378. In particolare, molti sono gli studi che sviluppano il tema della religiosità silvestrina; relativamente al rapporto fra monaci e città si può utilmente tenere conto di L. Sena, Storia e tradizione agiografica nella “Vita Silvestri”, Fabriano 1995 (“Bibliotheca Montisfani”, 24) per i riferimenti ai numerosi personaggi fabrianesi presenti nell’agiografia silvestrina; sullo stesso argomento si vedano inoltre: U. Paoli, Silvestro Guzzolini e il comune di Fabriano, in Il monachesimo silvestrino nell'ambiente marchigiano del Duecento. Atti del Convegno (Monastero di San Silvestro Abate, 30 maggio- 2 giugno 1990), a cura di U. Paoli, Fabriano 1993 («Bibliotheca Montisfani», 22), pp. 107-115 e di F. Pirani, «Ad castrum de Fabriano descendens». L’Ordine di Montefano, la società e le istituzioni comunali fabrianesi nel Duecento, in Silvestro Guzzolini cit., pp. 99-121. I rapporti fra Francescani e realtà urbana emergono nel testo edito da G. Pagnani, Frammenti della cronaca del b. Francesco Venimbeni da Fabriano (+1322), “Archivum Franciscanum Historicum”, 52 (1959), pp. 153-177. Sui carcerati e le carcerate, fenomeno di reclusione volontaria caratteristico dei secoli XIII-XV, si veda M. Bocchetta, Iacentes in carceribus. Reclusione femminile a Fabriano tra la metà del XIII ed i primi del XV secolo, “Picenum Seraphicum”, XX (2001), pp. 249-73.

 


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