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Il castello di Fabriano

 

di Federico Uncini

 

 

Il territorio di Fabriano all'inizio dell’XI secolo era sotto la giurisdizione del gastaldato di Pierosara. La prima citazione è in una carta  dell'abbazia  di S.Vittore delle Chiuse del  1040 dove riporta "  una via (Fa) briani..", una seconda  del 1041 cita un "castello fabriani" (154) e una terza del 1065 del Libro Rosso in una vendita di una terra riporta che è posta “infra ducatus spoletanum infra teritorium castellu petroso in vocabulo in locu qui dicitur fabriani”.

Una  pergamena successiva della stessa abbazia datata 1160  attesta che Fabriano era formato da due castelli ("ambo castra fabriani"), con molta probabilità uniti e aventi un'unica  amministrazione. Per mancanza di documentazione possiamo solo ipotizzare che il primo nucleo fortificato alto medioevale di Fabriano (Castelvecchio) si formò durante le invasioni barbariche, con i profughi d’Attidium, Tuficum e Sentinum. L'insediamento fu trasformato dai Longobardi in castellare, avente un apparato difensivo costituito da una  o più cinta di mura, fossati e relative torri di guardia poste all'interno della struttura degli abitati. Nel periodo dell'occupazione franco carolingia nacque il feudalesimo che comportò il frazionamento dello stato centrale. Questo fenomeno si diffuse nel nostro territorio durante il dominio degli imperatori germanici. Nel X secolo, con la costituzione del gastaldato di Pierosara, probabilmente  il castellaro di Fabriano, situato nell'area dell'odierna chiesa di S.Caterina, fu trasformato  in  "Castellum". I maggiori proprietari probabilmente erano i Farra o Farratoni che erano proprietari del palazzo e torre del primo castello. Il Poio o Castelnuovo collocato sull'altura dell'odierno monastero di S.Margherita, forse fu costruito  tra l'XI e il XII secolo. Quest’ultima realizzazione fu necessaria a seguito dell’incremento demografico della valle del Giano avvenuto a causa del fenomeno della migrazione delle popolazioni rurali abitanti nel circondario, richiamate dallo sviluppo economico dei fondovalli. L'edificazione delle nuove strutture probabilmente fu eseguita per volere  dalle famiglie di discendenza longobarda. Una di queste fu quella degli Atti o Attoni che divise il territorio di Pierosara in diversi feudi, governando indisturbati fino all'avvento dei liberi comuni. Fabriano fu un feudo di Pierosara, proprietario di un "fondo", come fu attestato in una carta di S.Vittore del 1065: "infra ducatus spoletinum infra territ. castellu petrosu in  loco qui dicitur Fabriani" (loco nei regesti dell’XI secolo indicava un fondo, una proprietà). I signori di Fabriano all'inizio dell’XI secolo possedevano dei territori molto ristretti poiché le maggiori proprietà fino alla metà del XII secolo erano dell'abbazia S.Vittore. Con il documento del 1160 abbiamo la prima cessione dei beni intorno a Fabriano, di proprietà dell'abbazia, a Rolando di Bernardo e figli.In questo periodo, ovvero agli arbori del Comune, i possedimenti dei signori feudatari si trovavano alla destra del fiume Castellano (Giano) e confinavano con i feudi di Nebbiano, Collegiglioni, Conca e Almatano. Ad ovest le proprietà raggiungevano le alture dei monti Linatro, Orgitore e Civita. Ad est confinavano con la villa di Marischio e la pieve di S.Maria di Flexia di pertinenza dell'abbazia di S.Maria d'Appennino e della contea di Nocera. A sud si estendevano nella piana di Valdolmo e di S.Maria in Campo, colle Villano, la Serraloggia, parte del monte Fano ed erano a confine con i feudi d’Argignano, Attiggio e Capretta. Rolando di Bernardo è uno dei primi signori della Fabriano medievale. Compare anche in un atto del 1170 dove Alberico e Rainaldo di Chiavello si sottomettono al Comune;nel 1183 figura nella stipulazione della convenzione fra  il conte Attolino e sua moglie Berta moglie di Ruggero col monastero di S.Vittore. Nel 1186 Rolando di Bernardo fa un patto di concordia con il conte Attolino di Martino e Berta moglie Ruggero e  il monastero di S.Vittore.Probabilmente questo personaggio è uno dei figli del conte Atto che compare nell’atto datato 1104 un consorzio di signori  del gastaldato di Pierosara fanno  donazione dei loro castelli all’abbazia di S.Vittore (castellu de la civitella, della sassa,de pleche,de ceresola,de serra-siccha,de valle etc.).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Castelvecchio, muro in pietra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Probabili resti della cinta muraria che

inglobò i due nuclei originari


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