Il castello di Chiaromonte
di Federico Uncini
Il castello di
Chiaromonte era situato nei pressi dell’abbazia di S.Cassiano, nella
località chiamata "Capodacqua" (o il Castello), lungo un'antica via
proveniente dall'Umbria e diretta a Sentinum.
Fu uno dei più
importanti feudi della contea di Nocera, dominante tra il X e il XII
secolo, i territori collocati a nord-ovest di Fabriano.
Probabilmente
all'origine era una rocca militare costruita dai Longobardi per la
difesa dei confini sul corridoio bizantino. Verosimilmente fu
trasformato in castello intorno al 1000 per opera di Rodolfo di Monaldo
III , nell'ambito di un programma di ristrutturazione di molteplici
fortilizi collocati tra Nocera e Sassoferrato.
Il maniero aveva una
torre, un palazzo con la corte, un girone e il borgo: "pro indiviso
totius castri de clarmonte cum domo nostra.... tertia parte
turris,gironis,burgi, muri et omnium edificiorum dicti castri ad
destruendum...."
Il feudo di
Chiaromonte possedeva dei fondi a Marischio, Collalto, Isola di
Filello, S.Donato, Chigne, Fontanaldo, Orficano, Cupo, S.Martino e sul
monte Appennino, donati a loro volta all'abbazia di S.Cassiano.
Nel 1220 Chiaromonte
fu ceduto da Attone e Bartolo, figli di Ugolino, al comune di Fabriano.
Tra i proprietari del
castello sono nominati: Rigoccio d’Attone e Ugolino di Sebilla, parenti dei vicini
signori della Rocca d'Appennino.
I feudatari furono i
patroni dell'abbazia di S.Cassiano e molti dei loro beni furono donati
tra il 1225 e il 1226 agli stessi monaci.
Nel XIII secolo le
strade appenniniche più utilizzate per i commerci tra le Marche e
l'Umbria attraversavano principalmente il passo degli Scannelli e il
valico di Fossato.
Il passo di
Chiaromonte in quel periodo fu sempre meno transitato e il castello
ormai quasi disabitato, perse anche d'importanza militare finché
all'inizio del XIV secolo fu demolito dal comune di Fabriano. Oggi
rimango pochi ruderi ancora visibili.
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