Il castello di Pietrafitta
di Federico Uncini
Il castello di
Pietrafitta appartenne al feudo del conte Martino, signore di Conca.
Il toponimo potrebbe
avere origini molto antiche e riferirsi ad una stele votiva ("petra
ficta") o ad una pietra intesa come segnale che indicava una strada
importante, forse un'antica via.
Il maniero è citato
in una carta dell'abbazia di S.Vittore delle Chiuse, che riporta: "Il
conte Bucco di Sifredo del castello di Pietrafitta chiede protezione ai
signori di Pierosara".
Sono citati i confini
territoriali del castello:"forcatoio di Molmeteta", il "fossato de li
Canavilli", "casa de Lumicolo", la "via de Sellano".
Altri nomi citati
nella carta sono "la fonte de Montaniano", situata nella frazione di
Vallemontagnana, "Carpenetum" (Carpeneto) che è una fascia di
territorio indicata dalle carte geografiche militari ad ovest del monte
Rimosse.
Il toponimo
Pietrafitta è nominato nella descrizione d’alcuni confini :"Rave que
descendit a summo monte in Pietraficta per via de la serra, usque in
Bervellone, fossato de Vallonga et pergit per via que venit ad pontem de
somegne....".
In una donazione del
1135 è citata tra i vari castelli " la corte de preta ficta".
Dall'esame di questi
documenti si può presumere che il castello di Pietrafitta fosse
collocato nelle vicinanze dell'odierna contrada di Reggiano dove ancor
oggi sono visibili i ruderi.Vicino al maniero confluivano le vie
provenienti da Almatano, Rocca di Mezzo, Conca e dalla forcatura di
Molmeteta.
I signori
dei castelli di Conca e Pietrafitta nell’XII secolo vennero in
conflitto con Fabriano e dopo lunghe liti, negli anni 1170 e 1192
furono sottomessi.
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