Il castello di San Donato
di Federico Uncini
I primi nuclei abitati probabilmente furono fondati nel V
secolo dai profughi di Sentinum e nel VII secolo da Desiderio secondo
una lapide inserita nelle mura del castello.
Già in epoca romana fu abitato da gentilizi sentinati che
sfruttarono il territorio con le attività agricole, com’è riportato
dalle iscrizioni ritrovate nella zona.
Nei pressi di S.Donato la presenza della pieve di S.Maria
di Ceppete testimonia l'organizzazione civile ed economica dell'area
nell'alto medioevo. Fece parte della contea di Nocera e nel 1203 iniziò
la sottomissione a Fabriano.
Con un atto del 1222 Peregrino di Girardo vendette al
Comune ogni diritto sulle terre comprese tra il monte Cucco, il torrente
Marena e il fiume Esino.
Fu poi distrutto e ricostruito a guardia dei confini con
il potente castello di Sassoferrato.
Divenne l'unico baluardo difensivo dell' area nord est di
Fabriano, a protezione delle ville e rocche di Viacce, Chigne,
Fontanaldo e Coccore.
Nel 1367 Alberghetto e Giovanni Chiavelli furono nominati
dal cardinale Albornoz custodi dei castelli di Genga e S.Donato.
Dopo la strage dei Chiavelli vi si rifugiarono i ribelli
Nolfo e Guido.
Il 9 Giugno del 1436 fu più volte assaltato senza
successo finchè si giunse con Nolfo ad un trattato che permise ai
Chiavelli di allontanarsi indenni ma ne seguì una strage dei popolani
rimasti e la distruzione del castello.
Nel 1443 venne di nuovo assediato con la ribellione agli
Sforza e nel 1445 ritornò sotto la giurisdizione di Fabriano.
Fu un castello strategico posto lungo un'antica pista che
collegava Fabriano a Sassoferrato, attraverso la via di S.Maria di
Flexia.
Agli inizi del
1830 la strada detta "Pia" venne riattata per i collegamenti con
Fabriano,abbandonata poi in favore del nuovo tratto Genga-Collegiglioni
e dell'attuale Arceviese costruita nel 1880.
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