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Il castello di Saxa

 

di Federico Uncini

 

 

Il castello della Saxa, situato nella gola di Frasassi, fu proprietà di famiglie longobarde, dipendenti da Pierosara.

Fu probabilmente costruito con lo scopo di controllare la viabilità passante nell'impervia gola collegante la valle Esina con i possedimenti situati ad ovest del gastaldato (Spineto, Rosenga, Collegiglioni, Cerqueto, Genga ecc.).

Uno dei signori della Saxa, Gozo di Racombona, fu patrono dell'abbazia di S.Vittore delle Chiuse situata: "in vocabulo de lo fundo de Giraldo idem est ipsa ecclesia qui edificatum est in honore sancti Benedicti et sancta Maria et sancti Victori qui edificatum est in voc. Victorianum infra fluvio Sentinu".

Saxa è nominato nella carta dell'abbazia del 1082, in cui è escluso da una donazione di terre fatte a favore dell'abbazia di S.Vittore da parte dei signori Alberico, detto Fosco del fù Atto, e Selza, sua moglie. Nell'anno 1104 Gualfredo e Bernardo, figli d’Atto, Gualfredo conte, Gozo figlio d’Ugo ecc. cedettero al monastero di S.Vittore il patronato dei loro castelli tra cui quello della Saxa.E’ nominato dalle stesse carte con riferimento all'oratorio di S.Maria "inter saxa", ancor oggi esistente nella grotta di Frasassi e al monastero o carcere di S.Maria di Boccasaxorum, completamente scomparso, allora situato nei pressi della villa di Rosenga, in località Pian del Carpine.

Probabilmente i patroni di questo monastero femminile furono i signori della Saxa.

Il maniero era collocato all'imboccatura della gola di Frasassi, nei pressi del sentiero che oggi porta al santuario dell'omonima grotta, su uno sperone di roccia dove ancora sono visibili i resti delle sue mura .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gola di Frasassi,

sito del castello


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