Gentile da
Fabriano
Gentile di Niccolò di
Giovanni di Massio nasce a Fabriano da famiglia benestante tra il 1360 e
il 1370. Pittore assai noto è ritenuto il più grande interprete del
Gotico Internazionale. Nonostante le prime produzioni dello stesso
prendano le mosse dalla tradizione pittorica fabrianese
(Allegretto Nuzi, Francescuccio Ghissi...), non è da escludere un apprendistato lontano dalla
terra natale, forse in più centri, che spiegherebbe la ricchezza e
complessità dei suoi lavori. Un soggiorno nell’ultimo decennio del
Trecento a Pavia, vivace centro culturale
e artistico, sarebbe testimoniato dalla Madonna col Bambino tra i santi Francesco e
Chiara oggi a Berlino (1395-1400). Il primo documento certo su Gentile è del 1408 ed
è relativo ad una tavola che il pittore dipinge a Venezia per il
collezionista Francesco Amadi dove, l’anno successivo,
sarà nientemeno che chiamato ad affrescare, insieme al giovane
Pisanello, la sala del Maggior consiglio di Palazzo Ducale per le cui
volte realizza la perduta Battaglia navale tra i veneziani e Ottone
III, opera conclusa entro il 1415. E' di questi anni anche il fastoso
Polittico di Valle Romita (Milano,
Brera), il quale si ritiene dipinto su commissione di Chiavello
Chiavelli per l'eremo di Val di Sasso che lo stesso signore di Fabriano
aveva da poco acquistato. Successivamente troviamo Gentile impegnato in un ciclo pittorico di notevole
complessità, perduto salvo pochi frammenti: la cappella di Pandolfo
Malatesta nel Broletto di Brescia (1414-1419). Dalla città lombarda
Gentile partirà, avendo ottenuto un salvacondotto "per octo persone et otto
cavalli", con la volontà di seguire a Roma Papa Martino V,
ospite allora della corte bresciana. Dal 1419 al 1425 si fermerà invece a Firenze
da dove tornerà sporadicamente a Fabriano, come testimonia la fallita richiesta a
Tommaso Chiavelli di essere esonerato dal pagamento delle tasse "ab
oneribus comunis" (1420). In questi anni lavorerà allo stendardo
dell’Incoronazione della Vergine oggi a Los Angeles, e dipingerà le
Stigmate di san Francesco oggi a Traversetolo. Del periodo
fiorentino si conservano in particolare la sontuosa Adorazione dei Magi
degli Uffizi dipinta nel 1423 per il mercante di stoffe Palla Strozzi e
i due polittici (1423-1425) realizzati per la famiglia Quaratesi, uno
dei quali, Il polittico dell' Intercessione, di recente
recuperato grazie a innovative tecniche di restauro. Nel 1425 troviamo
Gentile a Siena, da dove si sposta per affrescare nel duomo di Orvieto la
Madonna col Bambino; due anni dopo, finalmente a Roma, avvia in San
Giovanni in Laterano un imponente ciclo di affreschi (perduto), lasciato
incompiuto a causa della morte.
Bibliografia:
Dizionario
Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana -
Treccani
Roma 1999 |
Incisione
raffigurante
il pittore Gentile
da "Vite" del Vasari, 1568
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