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San Silvestro, le rape e le impronte

 

Da poco San Silvestro si era stabilito con i suoi monaci sul Monte Fano. Spendeva il tempo nella preghiera e nei lavori manuali, quali la cura di un piccolo orticello. Essendo Roma in quel periodo colpita dalla piaga della lebbra, ed avendo l'Imperatore saputo dei miracoli che il Santo compiva, lo mando a chiamare. Al vedere i messi inviatigli Silvestro acconsentì a partire con loro, ma lo avrebbero dovuto attendere per un ora, il tempo necessario a seminare delle rape e a dir messa. Al termine della funzione fece attendere ancora un momento i due uomini perchè, almeno così si dice, si recò nell'orto per raccogliere le rape...le stesse che aveva piantato poco prima! Con grande meraviglia fu infatti visto ritornare dall'orto con degli ortaggi grandi e maturi.

Leggenda vuole anche che, montato su una mula per arrivare a Roma, vi giunse in pochissimo tempo e che la bestia lasciò impronte, che molti giurano di aver visto, su alcune rocce lungo il tragitto verso la capitale.

 

San Silvestro in adorazione

della Croce

(miniatura del XVII sec.)

 BIBLIOGRAFIA

 G.Di Modugno, "Cento Leggende Marchigiane", Urbisaglia 1987


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