La casa di Gentile da Fabriano
di
Pippo Rossi Parlare
di Gentile da Fabriano, non mi sembra opportuno, dopo quello che è stato
scritto dai vari critici e storici dell' arte, compreso il nostro Bruno
Molaioli, e per quanto riguarda la famiglia di Gentile, il professor
Romualdo Sassi, e ti pareva!...
Invece
vorrei parlare, attraverso testimonianze vere, come possono essere le opere
pittoriche di questo sommo, della devozione di Gentile nei confronti di san
Nicolò da Bari, e azzardare un' ipotesi sulla dimora della famiglia del
pittore. Osservando, in occasione di un mio viaggio a Berlino, nella
Gemaldegalerie di questa città, la tavola
del pittore fabrianese,
opera giovanile, Madonna col Bambino, tra i santi Caterina martire e San
Nicola da Bari, ed il committente
membro dell' arte della lana come si evince dal marchio posto sulla tavola
stessa, e analizzando in altre gallerie le varie tavole, come i laterali
del polittico Quaratesi conservati agli uffizi di Firenze, la
predella dello stesso polittico conservata nella Pinacoteca Vaticana, o
attraverso riproduzioni: la
Tomba miracolosa di san Nicola facente parte della stessa predella del
sopradetto polittico, conservata alla National Gallery di Washington, sono
giunto alla conclusione, che Gentile, doveva essere devoto del santo
taumaturgo di Mirra, fin dall' infanzia, e soprattutto, doveva avere la sua
abitazione nel quartiere di Castelvecchio, non lontano dalla chiesa di san
Nicolò da Bari. Questa mia convinzione si fonda pure sul fatto che il padre
del pittore, Nicolò, dopo la morte della moglie, divenne oblato degli
Olivetani che avevano il loro monastero
proprio sul culmine del colle di Castelvecchio, e dove la famiglia
possedeva degli appezzamenti di terra. Mi si può obiettare, che
chiamandosi Nicolò il padre, Gentile, da figlio affettuoso,
abbia voluto esternare
l' amore per il genitore ritraendo scene dei miracoli fatti dal santo
Taumaturgo di Mirra, e non perchè avesse la sua dimora
nel quartiere di Castelvecchio, come il suo primo maestro Allegretto
di Nuzi. Resta il
fatto,
però, che nemmeno le ricerche condotte dall' esimio professor Romualdo
Sassi, sono approdate a lidi sicuri, troppi si crede, si pensa, si
congettura, infarciscono il suo scritto" la famiglia di Gentile da
Fabriano". Ora voi che mi leggete
siete liberi dal pensare "E' arrivato il sapientone, colui che
si crede di essere chissachì, invece..." Vi chiedo scusa e vi prometto
di non azzardare più un'
ipotesi che sia un' ipotesi, d' ora innanzi scriverò solo certezze, come
farò, non lo so, ma lo farò, statene certi.
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Incisione
raffigurante
il pittore Gentile
da
"Vite" del Vasari, 1568
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