Funesto fue quel dì

Tanto funesto il dì dell’Ascensione
fue per l’antica stirpe dei Chiavelli.
L’odio, quel dì, trovò tosto occasione
per sterminare anco i più monelli.
Viva la libertà, morte ai tiranni !
A cotal grido il popolo furente
colse i Chiavelli assisi sugli scranni.
E per loro non fu più bono gnente.
A fil d’acciaro tutti fur passati.
Anco il vecchio Tommaso ch’era armato,
dall’omeni, che l’odio avea cecati,
aggrappato al leggio fu sbudellato.
Pue Bulgaro e Battista furo spenti,
mentre le loro donne spaventate
al cielo sollevavano lamenti
ché le creature fosse risparmiate.
Ma non valse né loco e religione,
e manco l’innocenza dei monelli;
i congiurati perse la ragione
e ammazzarono infine pure quelli.
Funesto fue quel dì, ma fa tesoro
de quest’istoria, anche se non piace.
Francesco Sforza vinne dopo loro.
Da la padella fummo ne la brace!
 

l'eccidio della famiglia Chiavelli