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La tradizione francescana

 

di Federico Uncini

 

Il Santo, nelle sue venute visitò più volte la chiesetta paleocristiana di S. Maria di Civita, allora dipendente da S. Croce di Sassoferrato, tuttora esistente, di cui era pievano il venerabile Raniero benedettino.

Questo fu confessore di S.Francesco e secondo una predizione fattagli dal Poverello, poco dopo vestì il saio nell'eremo di Valdisasso (a.1237). Nel 1240 fu eletto primo superiore del convento di Cantiro.

Una lapide conservata nel municipio di Fabriano attesta i rapporti tra S.Francesco e Raniero. Nell'iscrizione in caratteri gotici, tradotta dal latino, si legge:

"Quì sono le ossa del venerabile frate Raniero che fu confessore del padre nostro San Francesco al quale predisse che sarebbe divenuto frate minore".

Questa testimonianza è riportata sulla biografia (Cronica Fabrianensis) del B.Venimbeni che a soli 16 anni entrò nell’ordine francescano (a.1268). Egli ricorda che da fanciullo, sua madre lo condusse ad Assisi dove conobbe Angelo Tancredi, uno dei compagni di S.Francesco, che predisse la sua entrata nell’ordine. Durante il noviziato ricorda di avervi incontrato fra Leone e di aver letto i suoi scritti.

Così riporta la sua testimonianza: “Ecco, io frate Francesco da Fabriano, inutile e indegno frate minore, riferisco in questa scrittura quello che ho letto e visto autenticato col sigillo del Signor Vescovo d’Assisi riguardo l’indulgenza della Porziuncola... e questo me l’ha testimoniato frate Leone,uno dei compagni di S.Francesco, uomo di vita provata, che io ho incontrato l’anno che sono venuto tra i frati Frate Leone mi raccontò di aver ascoltato dalla bocca di S.Francesco come la ottenne da nostro Signore e da papa Onorio III”.

Nel 1268 il Venimbeni compì il suo anno di noviziato nel convento di porta Cervara l’anno stesso che morì il Venerato Raniero: “L’anno del Signore 1268, quando io ero novizio, morì fra Raniero che fu pievano di Civita, dal quale S.Francesco si confessò più volte (cui sanctus Franciscus fuit pluries confessus) quando era pievano; e al quale, ispirato da Dio, predisse: Tu sarai dei nostri (tu eris ex nostris). Fu un uomo santo e vero frate Minore" (Frammenti 166).

Questa importante testimonianza afferma che il Santo ha frequentato più volte Fabriano, spingendosi sul colle di Civita a trovare il suo confessore spirituale divenuto poi discepolo francescano. Il B.Venimbeni nel narrare la costruzione del terzo convento dove è acquistato il terreno ad una cifra esigua riporta: ciò che io ho creduto fosse un miracolo di S.Francesco, poiché una volta predisse a donna Maria, moglie del fù Alberico di Gentile, che i suoi frati avrebbero dimorato in quel luogo (Valpovera).

Anche un altro testimone fra Domenico di Mariano da Fabriano che raccolse notizie sull’avvenimento riporta le parole scambiate tra S.Francesco e donna Maria: ”come si chiama questa contrada?” avrebbe domandato il Poverello. ”Valle Povera”. E allora il serafico Padre predisse che i suoi seguaci avrebbero dimorato in quel luogo. I francescani nel XV secolo entrarono in una profonda crisi nonostante che il "Poverello d'Assisi" avesse lasciato un grande patrimonio di spiritualità .

Nel 1529 a S.Maria dell'Acquarella (Albacina) fu celebrato il primo Capitolo Generale della nuova congregazione dei frati "cappuccini" che diede un forte slancio all'ordine religioso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fabriano, Ex chiesa di

San Francesco alle Logge.

Lapide sepolcrale del Beato Ranieri.

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Fabriano, Ex chiesa di

San Francesco alle Logge.

Finestra (XIII sec.)

 


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