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Allumina al Vecchio Marzo

 

Nei primi decenni dell' 1800 era diffusa tra gli abitanti dei vicoli della città ( Piano, Portella, Bosima, Borgo... ) l'usanza di conservare le scope di saggina rotte durante l'anno. L'ultimo giorno di Febbraio si accendevano e si mettevano fuori delle finestre al grido di "Viva Marzo, Allumina al vecchio Marzo". In breve tutta la contrada era illuminata dalle luci delle fascine infuocate.

 


La tradizione dell'accensione dei falò nel periodo pasquale, da cui nascerebbe poi anche il cero pasquale, ha origini molto antiche e muove probabilmente i passi dalla festa primitiva dell'equinozio di primavera in cui il Sole "rinasce dopo la sua morte" (ovvero a luce prevale sul buio). Antichi riti prevedevano l'accensione di fiaccole o ruote infuocate da far rotolare lungo le colline simboleggiando il percorso dell'astro. Tra i contadini tedeschi era usanza raccogliere rami secchi, bruciarli e spargere la cenere nei campi per propiziare il raccolto.

 

Fabriano, la Portella

BIBLIOGRAFIA

O.Marcoaldi, "Usanze e pregiudizi del popolo fabrianese", Fabriano 1877

A.Romanazzi, "Le tradizioni pasquali" in Acam.it


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