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Eremo di

S. Maria dell' Acquarella

 

 

Noto anche con il nome di Romitella, il piccolo complesso si trova nei pressi di Albacina, alle pendici del massiccio del San Vicino (Monte Maltempo).

Tradizione vuole che il primo insediamento fosse voluto da San Romualdo il quale aveva ricevuto in donazione  il luogo, unitamente a Valdicastro, dal conte Farolfo.

Memorie certe riportano che nel XIII secolo vi erano stanziati dei pii eremiti, più tardi, nel XV, vi risiedettero forse anche delle suore ( S.Maria delle Vergini ).

Nel 1441 fu ricostruita per volontà di frà Frandeno eremita l'attuale chiesetta, dedicata alla Vergine e posta sotto la giurisdizione, come ricordano le insegne scolpite sopra il portale, del capitolo Lateranense.

Si tenne qui, era il 1529, il primo capitolo generale dei Cappuccini durante il quale venne redatto l'atto costitutivo del nuovo ordine; abbandonata dai frati nel 1585 fu per anni rifugio sporadico di eremiti irregolari.

Sopra l'altare si conservava una tela forse di Gian Battista Salvi, rubata nella notte fra il 19 ed il 20 Luglio dell'anno 1856.

Il 3 maggio, festa della Santa Croce, ancora oggi gli albacinesi vi si recano in pellegrinaggio unitamente ad una rappresentanza di frati Cappuccini festeggiando poi con buon vino e giochi popolari.

La chiesa costruita con materiali semplici è addossata ad un'antica torre; ciò fa pensare, data anche la posizione strategica con ampia visuale sulla valle del Giano, che il luogo fosse in origine parte di un sistema di avvistamento medievale.

 

 

 

Veduta dell'eremo

 

 

 

Croce e stemma del

Capitolo Lateranense

 

 

 

La fonte

 

 

BIBLIOGRAFIA

R.Sassi "Chiese artistiche di Fabriano: brevi cenni storico artistici", Fabriano 1961


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