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Lodovico Santacroce

Uomo d'arme e primo esploratore della grotta del Monte Cucco

 

di Euro Puletti

 

Fu, con ogni probabilità, un fabrianese, l'aristocratico colonnello Lodovico Santacroce, vissuto nel secolo XVI, il primo uomo ad esplorare la famosa Grotta di Monte Cucco. Delle sue molte firme, tracciate col nerofumo della propria torcia nell'anno 1551, all'interno delle prime grandi sale della "Caverna di Monte Cucco", così parla Giambattista Miliani, colui il quale dell'esplorazione sotterranea al Cucco fu il vero e proprio nume ed il pionieristico indagatore scientifico.
Tra il giugno del 1883 e l'apriledel 1892, il Miliani compì infatti, la prima esplorazione scientifica di quello che va sotto il nome odierno di "ramo turistico" della Grotta di Monte Cucco.
Miliani, oltre al grande industriale e politico che tutti sappiamo, era anche un valente alpinista della sezione di Roma del club alpino italiano, della quale, in progresso di tempo, divenne anche Presidente.

Stemma dei Santacroce

Fu proprio alle 303 pagine del numero 58, volume XXV, del bollettino del Cai, stampato ed apparso tra il 1891 ed il 1892, ed intitolato "La caverna di Monte Cucco", che il Miliani affidò il resoconto delle sue reiterate esplorazioni alla più vasta e profonda cavità dell'Umbria. Durante queste sue accurate investigzioni, Miliani ebbe, tra l'altro, modo d'osservare e commentare, sulle pareti della Grotta, anche alcune scritte.
L'iscrizione, a caratteri gotici, "Ludovico 1551", tracciata col nerofumo della torcia, si può trovare scritta - annota Miliani - "in tutti rami della grotta" e "nella estrema diramazione". Con le citate parole Giambattista Miliani indicava, così, quello che rimane tuttora, il più antico autografo mai reperito all'interno della Grotta di Monte Cucco.
Aggiungeva inoltre, lo speleologo ottocentesco: "(Ludovico) deve essere un monaco poiché fa sempre seguire il suo nome dalla sigla formata da una croce su cui è innestata la lettera S" (cfr. Giambattista Miliani, op cit, p.300). La croce tracciata da questo Lodovico deve senz'altro essere identificata con quella, confitta su un trimonzio, che formava lo stemma dei Santacroce e la lettera "esse", che vi si avvolgeva, altro non doveva segnalare se non l'iniziale maiuscola del cognome di famiglia dei Santacroce, nobile famiglia fabrianese, d'origine romana, estintasi, durante il XVIII secolo, nei Peribèrti di Fabriano.
Romualdo Sassi, poi, in Il Chi è? fabrianese (Arti Grafiche "Gentile", Fabriano 1989, p.204), altro non fa che confermare quanto sopra sostenuto, allorché testualmente, scrive: "Santacroce Lodovico (sec.XVI). Uomo d'arme; colonnello a Roma, si distinse in un torneo di cavalieri indetto da Pio IV (1565). Fu uno dei primi esploratori della grotta di Montecucco, ove lasciò molte sue firme in ogni stanza, fino all'ultima deviazione (1551). Marcoaldi O., 5, I, p.69. - Miliani G.B., 28".
Come apprendiamo, poi, dal sito internet Fabriano Storica (s.v.
I Palazzi di Via Corso Grande (Via Gioberti) di Pippo Rossi): "In fondo alla via Gioberti, proprio davanti alla chiesa dei gesuiti (Sacro Cuore) è situato il palazzo appartenuto alla famiglia Santacroce".
Interessantissimo sarebbe, a questo punto, reperire altre notizie storico-biografiche (e, magari, anche un ritratto pittorico) su tale ardimentoso esploratore fabrianese, che va senz'altro annoverato fra gli antesignani della speleologia mondiale.

 


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