Le
gallerie nel sottosuolo Non
è storicamente azzardato affermare quanto segue. A Fabriano esiste una rete
di strade sotterranea quasi uguale per tracciato, al tessuto viario antico,
costruita a circa 10 metri di profondità. Questo
labirinto ha due caratteristiche precise, chiare. Molti imbocchi, chiusi
oggi per ovvie ragioni, sono orientate verso le mura castellane con uscite
al di là dei fossati. Osservando
le vecchie carte topografiche possiamo vedere che la città era contornata
da chiesette, monasteri, case-colombaia e gualchiere sorti a breve distanza
delle mura. E se fossero stati in questi luoghi periferici gli sbocchi dei
passaggi? Niente di più comodo per fuggire, rifornirsi, entrare senza
essere visti! Altre
gallerie invece, servivano per collegare tra loro palazzi dei nobili,
conventi, chiese, edifici pubblici. Lì
sotto hanno camminato persone ansiose, rischiarate appena da un lume,
avvezze al potere, all'inganno, alla lussuria. E' sicuro che sotto le rue,
ruarelle e piaggiole si snodano passaggi larghi dai due ai quattro metri,
scavati nel breccione. Oggi questi luoghi tanto utili nei tempi incerti del
Medioevo, non si potranno utilizzare per il turismo come a Napoli, Siena,
Roma, Gradara, Osimo...sono stati chiusi, frazionati, sbarrati pezzo per
pezzo, volutamente, come per dimenticare una colpa antica. Poi la
ruggine del tempo, crolli, infiltrazioni d'acqua e i terremoti hanno fatto
il resto. Tanti segreti scabrosi, secondo la voce popolare, dei nostri avi e
una fetta della nostra storia rimarranno lì sotto per sempre. Però qualche
traccia c'è rimasta. Gli imbocchi murati ciechi e muti sono decine. |
Una delle numerose
gallerie
Il
"breccione" sul quale poggia il centro storico di Fabriano
|